Secondo i dati dell’Oms, il 36, 1 % degli italiani sopra i 18 anni è classificato come “in sovrappeso” mentre il 10,3 % è decisamente obeso. Ed è grave.
Ma sono ancora più preoccupanti i dati sui bambini raccolti dal Ministero della Salute con il progetto “Okkio alla Salute”, che ha coinvolto circa 46mila minori: il 22,2 % è in sovrappeso mentre il 10 % è obeso (raggiungendo praticamente la percentuale degli adulti!).
L’obesità infantile – ma questo gli specialisti del Bambino Gesù lo dicono da tempo – rappresenta ormai in Italia un vero e proprio allarme sanitario, considerando anche il fatto, tutt’altro che trascurabile, che l’Eu Action Plan on Chilhood Obesity 2014-2020 ha inserito i “piccoli” italiani al primo posto nella classifica dell’obesità in Europa (superando i bimbi danesi e francesi).
Ciò deve allarmare in modo particolare i genitori in quanto il sovrappeso e l’obesità in età pediatrica, se non curata, rischia di cronicizzarsi e favorire col tempo l’insorgere di gravi patologie.
Nel caso di obesità patologica, non risolvibile attraverso un approccio dietetico-comportamentale, sappiamo che è possibile intervenire chirurgicamente con ottimi risultati (per es. col palloncino o con la sleeve gastrectomy) ma, prima di arrivare a questo, gli stessi chirurghi del Bambino Gesù consigliano sempre, in accordo con i colleghi nutrizionisti, di cominciare a educare fin dalla più tenera età i propri figli ad un'alimentazione corretta e ad un'adeguata attività fisica.