In occasione del Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – EBM prevention of pediatric allergy” -promosso dalla World Allergy Organization (WAO) in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù- sono state presentate le nuove linee guida mondiali sulle allergie pediatriche che contengono un’importante novità: per la prima volta viene raccomandato l’uso dei probiotici come strumento di prevenzione.
La allergie colpiscono oggi in varie forme circa il 30% della popolazione pediatrica mondiale e sono al terzo posto, dopo ipertensione e artrosi/artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse. In Italia ne soffrono 25 bambini su 100 e il fenomeno è in costante crescita.
Tra i fattori di questo aumento, la WAO individua da una parte la generalizzata diminuzione del contatto dei nostri bambini con l’ambiente naturale (con una minore esposizione al sole, unita al peggioramento della qualità dell’aria che si respira) dall’altro rivela anche ragioni sociali, come il sostanziale cambiamento di modello familiare (i figli unici sono in genere a maggior rischio di malattia allergica).
I probiotici sono microrganismi vivi (presenti in molti alimenti comuni, come yogurt o latte fermentato) che possono apportare benefici alla salute se somministrati in quantità adeguate. Le raccomandazioni suggeriscono di considerare l’uso di probiotici in tre categorie di persone:
Secondo i dati riportati dalla WAO, con la somministrazione di probiotici in gravidanza, durante l’allattamento e al bambino dopo la nascita, il rischio di sviluppare allergie (in particolare l’eczema) si riduce sensibilmente, con ricadute positive sulla salute pubblica e consistenti risparmi in termini anche di spesa sanitaria.