Recentemente si è fatto un gran parlare dei rischi per la salute che possono derivare dall’utilizzo dell’olio di palma all’interno dei prodotti alimentari destinati ai più piccoli. L’ingrediente viene principalmente utilizzato come grasso saturo nell’industria alimentare per la farcitura di biscotti, merendine o creme spalmabili garantendo una migliore consistenza al prodotto.
Negli ultimi anni, l’accantonamento degli oli vegetali parzialmente idrogenati ha comportato un incremento in termini di utilizzo dell’olio di palma, giustificato però dalla riduzione degli acidi grassi trans negli alimenti che possono provocare un abbassamento del livello del colesterolo buono (HDL).
Abbiamo sentito il parere di Fabrizio Drago, Responsabile della Struttura Complessa di Aritmologia Pediatrica del Bambino Gesù nella sede di Palidoro, per chiedere chiarimenti sui rischi legati all’insorgere di malattie cardiovascolari e all’aumento dei livelli di trigliceridi e colesterolo cattivo nel sangue (LDL).
“Quello che emerge dalla letteratura scientifica è un quadro non ancora del tutto definito - spiega Drago -. Al momento non c'è nulla che faccia sospettare l'esistenza di un rischio specifico per i nostri bambini. Semmai i problemi possono derivare da un’assunzione eccessiva di cibo, in maniera analoga a quanto accade per altri tipi di grassi saturi. La moderazione rappresenta sempre la parola chiave quando si parla di alimentazione”.
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