Premier League, giocare a ridosso di Natale è tradizione | Ma perché si chiama boxing day?

Come da tradizione, a Natale la Premier League non si ferma e gioca anche durante il Boxing Day. Ma perché si chiama così?

Per tanti appassionati del pallone Santo Stefano significa una cosa soltanto: Premier League e Boxing Day. Quello che per noi è il giorno di Santo Stefano e che si festeggia il 26 dicembre, nei Paesi del Commonwealth – specialmente nel Regno Unito – è conosciuto come Boxing Day.

Boxing Day origini e significato
Boxing Day, la Premier non si ferma – palidoronews.it

È ormai tradizione consolidata, dal 1860 ad oggi, che le squadre della Premier inglese scendano in campo nel giorno di Santo Stefano. Così, mentre gli altri campionati europei tra Natale e Capodanno si prendono una pausa di due settimane, il calendario nel Regno Unito non si ferma.

Ma perché si chiama Boxing Day? Come potete immaginare, la “nobile arte” del boxing non c’entra nulla col Boxing Day. Altrettanto nobile però (almeno in origine) era l’intenzione che ha dato origine a questa festività tipica come detto dei Paesi del Commonwealth.

Boxing Day, perché si chiama così

Il Boxing Day è una festività annuale nel Regno Unito e cade appunto il 26 dicembre, il giorno dopo Natale. È una festività nazionale e gran parte delle aziende rimangono chiuse e i dipendenti hanno il giorno libero. Il termine “Boxing Day” viene fatto risalire a Charles Dickens che lo coniò nel 1833: dal 1871 è una festa consolidata, anche se i riferimenti a questa festa risalgono ancora più indietro nel tempo (fino al Medioevo o addirittura all’epoca tardo-romana).

Cosa significa Boxing Day
È stato il grande scrittore Charles Dickens a coniare il termine “Boxing Day” – palidoronews.it

Boxing Day significa letteralmente il “giorno della scatola”. Prende il nome dalla tradizione dei datori di lavoro di distribuire scatole di regali di Natale ai dipendenti, in particolare alla servitù e agli altri dipendenti domestici che dovevano lavorare a Natale o ai membri delle classi sociali più povere.

Il principio di base era quello di donare qualcosa alle persone più bisognose. Durante il Boxing Day le cassette dell’offertorio venivano aperte nelle chiese e i più facoltosi donavano soldi e cibo ai lavoratori per ringraziarli di quanto avevano fatto nel corso dell’anno. In questa giornata i dipendenti potevano stare a casa con le loro famiglie.

Al giorno d’oggi l’intento originale della festività è quasi scomparso (come del resto si potrebbe dire del Natale, dove si festeggia tutto tranne che la nascita di Gesù Bambino) e la maggior parte degli eventi di beneficenza festivi si svolgono nel periodo che precede il Natale.

Attualmente il Boxing Day è sinonimo di due cose: sport e shopping. Le partite della Premier fanno lievitare gli ascolti mentre i fan si godono gli incontri seduti a casa sul divano, banchettando con gli avanzi del giorno di Natale e godendosi le prodezze degli assi del massimo campionato inglese.

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