Cieli rossastri e auto impolverate, è la polvere sahariana: ecco cosa è successo

Cieli rossastri e auto impolverate: è la polvere sahariana, scopriamo di cosa si tratta

cielo rossastro
cielo rossastro

Sono giorni ormai che senza nemmeno alzare gli occhi al cielo si può notare una specie di nebbia, ma non è nebbia e nemmeno sabbia in realtà, entriamo insieme nel dettaglio per saperne di più.

 

La polvere sahariana che rende i cieli rossastri

 

Preoccupazione e interesse sono dominanti in questi giorni in cui il cielo si è ricoperto di queste polveri. Ma la preoccupazione più importante è per gli effetti che può creare, radiativi e climatici soprattutto. Ma cos’è davvero questa polvere? Nonostante la sua denominazione comune sia “sabbia”, di sabbia non si tratta, in quanto sono delle polveri trasportate dall’Africa settentrionale, composte principalmente di limo con dimensioni che vanno tra i 10 e i 50 micrometri. A causa dell’alta concentrazione di ossidi di ferro presente in queste polveri, come l’ematite e la goethite, questo materiale si presenta con un colore giallo-rossastro, perfettamente visibile ad occhio nudo.

macchine in strada con cielo rossastro
macchine in strada con cielo rossastro

 

Mediante l’atmosfera durante il suo trasporto, la polvere sahariana si relaziona proprio con l’inquinamento atmosferico, catturando così metalli e semimetalli volatili come arsenico, mercurio, zinco, piombo e cadmio, che si depositano poi sulle particelle minerali condizionando la composizione chimica del suolo e dell’aria. Ma esiste un contributo molto importante che può portare la venuta della polvere sahariana, ovvero dei micronutrienti come il fosforo e il ferro, che favoriscono lo sviluppo di alcuni tipi di suolo come le terre rosse su substrati calcarei e dolomitici. 

 

Le conseguenze della polvere sahariana

 

Per quanto riguarda il clima, la polvere sahariana produce effetti contrastanti, in quanto riscalda l’atmosfera in quota ma raffredda la superficie terrestre durante il trasporto. Per di più, riduce la sua capacità di riflettere la luce solare quando si deposita sulla neve e in questo modo aumenta l’energia a disposizione per la fusione. Altra conseguenza, specialmente in mare aperto, è il fertilizzante fitoplanctonico che facilita la crescita del fitoplancton e il sequestro di carbonio nei sedimenti profondi. Oltre alla polvere, al microscopio hanno rilevato massicce quantità di polline e la presenza di specie vegetali caratteristiche del Sahara. Ultima conseguenza della polvere sahariana riguarda gli ingenti eventi di trasporto che lasciano delle tracce temporali nei ghiacciai alpini; se lo strato di neve contaminata  rimane intrappolato sotto le seguenti nevicate e si trasforma in ghiaccio, potrà essere utilizzato come dispositivo di datazione esatta per lo studio delle carote di ghiaccio. In conclusione, la polvere sahariana, è un elemento significativo per comprendere le dinamiche e gli effetti climatici e ambientali nelle regioni alpine e non solo in esse, dunque non è solamente un fenomeno atmosferico di interesse scientifico.

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