Hai presente quella notizia di qualche tempo fa che parlava di un ananas in un mosaico romano? Sei proprio sicuro che sia un ananas?
Diversi mesi addietro ha fatto parecchio scalpore una notizia che individuava il disegno di un ananas su un mosaico dell’Antica Roma. Riguardando bene il mosaico però, che nel frattempo ha fatto il giro del web, si è capito che forse potrebbe non trattarsi di un ananas!
La news dell’ananas nel mosaico romano è diventata immediatamente virale, e ci si è iniziati a chiedere come sia possibile la presenza di un frutto tipico di una terra che non era stata ancora scoperta, su un pezzo proveniente dall’Antica Roma, secoli e secoli precedente alla scoperta dell’America. La prima ipotesi in realtà risale al 1950, e a formularla è stato il botanico Domenico Casella, ma i social fanno miracoli, e l’hanno riesumata e portata in auge. Il mosaico tanto discusso si trova nel Museo del Palazzo Massimo alle Terme di Roma, e il frutto oggetto della notizia è posizionato in un grande cesto assieme ad uva, melagrane, fichi e miele.
A guardarlo, effettivamente, ricorda parecchio un ananas, ma come è possibile che qualcuno dell’Antica Roma abbia raffigurato un frutto che non conosceva e che sarebbe arrivato da noi dopo centinaia di anni? Questo mosaico risale al I secolo d.C., e ricorda un affresco che ha fatto parlare per lo stesso motivo (la presenza di un ananas), e che si trova a Pompei, nella casa di Efebo. Visto che la storia parla chiaro e che i romani non erano arrivati in America prima di Colombo, cos’è questo frutto misterioso?
Come spesso accade quando si cerca una spiegazione a qualcosa di apparentemente inspiegabile, anche in questo caso ci siamo fatti fuorviare dalla vista, che è un senso preponderante rispetto agli altri. Quello che è successo, è che abbiamo associato la figura sul mosaico a qualcosa che oggi è molto comune e che tutti conosciamo, senza indagare oltre. Chi invece di storia ci capisce, e la sa lunga anche sulla botanica, ha detto la sua, e ha tolto ogni dubbio.
La risposta è molto più semplice di quello che si pensa: si tratta solamente di una pigna del pino marittimo, un albero originario del Mediterraneo che era estremamente noto ai romani. La sua forma è facilmente scambiabile con quella di un ananas, soprattutto se si considera la funzione ornamentale del ciuffo di foglie, che altro non sarebbe se non aghi di pino messi a decorazione.
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