Allarme liste d’attesa: se devi aspettare troppo puoi passare al privato gratis

Allarme liste d’attesa: se l’appuntamento è troppo in là nel tempo, puoi fare la visita in privato senza pagare, lo dice la legge.

Allarme liste d'attesa
Allarme liste d’attesa – Palidoronews

Ultimamente le liste d’attesa per le visite mediche hanno raggiunto i massimi storici, e si può arrivare ad attendere anche due anni per fissare un appuntamento con uno specialista quando ci si rivolge alla sanità pubblica. Forse però non sai che se l’appuntamento è troppo in là, puoi passare al privato senza costi aggiuntivi.

Allarme liste d’attesa

Le liste d’attesa in Italia sono sempre state un problema, ma a causa della pandemia e del lockdown, si sono allungate a dismisura, arrivando ad un punto critico, in cui non è inusuale ritrovarsi con appuntamenti fissati da qui a due anni. La situazione è oggettivamente drammatica, soprattutto considerando che chi richiede una visita è perchè probabilmente ha urgenza di trovare una soluzione ad un problema, per cui è davvero impensabile dover aspettare tanto tempo.

L’alternativa più veloce è quella di rivolgersi ai medici privati, ma in questo caso le visite si pagano, e anche tanto. Utilizzando il Servizio Sanitario Nazionale infatti, quello che si deve pagare è solo il ticket, ed è per questo che in tantissimi preferiscono aspettare piuttosto che pagare cifre esorbitanti per farsi visitare. Quello che però in pochissimi sanno, è che la legge tutela i pazienti dagli appuntamenti dati troppo in là nel tempo, e prevede che, in base alla gravità della situazione, si possa anticipare la data dell’appuntamento e farlo in forma privata senza dover pagare nient’altro che il ticket.

Cosa dice la legge

Visita privata gratis
Visita privata gratis – Palidoronews

Il Decreto legislativo 124 del 29 aprile 1998, specifica che “qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività liberoprofessionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura uguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima”.

I limiti stabiliti riguardano le classi di priorità, identificate in ordine di urgenza crescente con le lettere P, B, D e U. Rispettivamente, le classi prevedono un’attesa massima di 120 giorni, 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni, 10 giorni e nel più breve tempo possibile nel caso si tratti della massima urgenza (U). Riguardo il professionista a cui rivolgersi per passare dal pubblico al privato in caso la prestazione si stabilisca oltre il termine previsto per legge, la risposta è i medici che lavorano in ospedale e che parallelamente, fuori dagli orari di lavoro, effettuano visite private utilizzando le strutture dell’ospedale stesso.

Per chiedere il pagamento della prestazione intramuraria o il rimborso della stessa basta compilare un modulo che si trova anche online, e inviarlo all’azienda sanitaria ospedaliera di riferimento.

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