L’UE salva il pianeta rendendo le riparazioni meno costose: con il diritto alla riparazione si incentiva l’acquisto dell’usato

L’Unione Europa vuole rendere le riparazioni meno costose, e lo fa con il diritto alla riparazione, ecco in cosa consiste.

Riparazioni meno costose
Riparazioni meno costose – Palidoronews

Quando un oggetto si rompe, le strade che si possono prendere sono due: la riparazione o la spazzatura. In ottica di sostenibilità ambientale, la prima opzione è quella preferibile, se non fosse che le riparazioni costano quasi quanto un nuovo acquisto, ecco perchè l’UE ha varato il diritto alla riparazione.

Diritto alla riparazione

L’Unione Europea ha come obiettivo entro il 2050 di raggiungere un modello di economia circolare per la neutralità climatica, e in quest’ottica sono diverse le riforme che sta varando. Riciclare invece che buttare e ricomprare è alla base dell’economia circolare, sia perchè in questo modo si generano meno rifiuti, sia perchè mentalmente si impara a sprecare di meno. Proprio in quest’ottica, le riparazioni assumono un’importanza enorme, ma spesso costano talmente tanto che conviene acquistare un prodotto nuovo piuttosto che farne aggiustare uno rotto.

Questa realtà genera, solo nell’Unione Europea, 35 milioni di tonnellate di rifiuti riparabili, causando un danno enorme all’ambiente, e proprio per porvi rimedio il Parlamento europeo ha approvato il “diritto alla riparazione”. L’intento è quello di incoraggiare atteggiamenti più sostenibili e rendere più accessibili le riparazioni dei beni difettosi, con la duplice conseguenza di ridurre i rifiuti e rilanciare il mercato delle riparazioni.

Riparazioni meno costose

Diritto alla riparazione
Diritto alla riparazione – Palidoronews

A promettere riparazioni meno costose è il relatore del Parlamento René Repasi, che dice che “riparare i prodotti sarà più semplice e conveniente rispetto all’acquisto di nuovi prodotti più costosi” e ribadisce l’impegno del Parlamento per “supportare i consumatori nel combattere il cambiamento climatico”. Attualmente questo non è così, innanzitutto perchè, principalmente i dispositivi elettronici, sono assemblati in modo tale da non poter rimuovere e sostituire i singoli componenti

Allo stesso modo, se in passato i prodotti erano fatti per durare, oggi vengono progettati esattamente per non farlo, e non sorprende più ormai che uno smartphone diventi inutilizzabile dopo qualche anno dal suo acquisto, a prescindere da come il suo proprietario ne abbia cura. Questo ricambio obbligato va contro le preferenze dei consumatori, che nella misura del 77% preferirebbero riparare gli oggetti danneggiati rispetto ad acquistarne di nuovi.

Con questo nuovo regolamento però, le riparazioni saranno incentivate e costeranno meno, e tutti ne beneficeranno, il pianeta in primis, ma anche le finanze dei cittadini e il settore delle riparazioni nel suo insieme, per cui si prevede un vero e proprio boom. 

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