Un progetto giovane, all’interno dell’Unità Operativa di Oculistica del Bambino Gesù, è la Riabilitazione Visiva per bambini fortemente ipovedenti, attivato quest’anno nella sede di Santa Marinella, in collaborazione con la IAPB Italia onlus. Ce ne parla il Dott. Luca Buzzonetti, Responsabile dell’Unità Operativa, che non nasconde il proprio entusiasmo per un progetto che promette sviluppi più che interessanti.
«Si tratta – ci spiega il Dott. Buzzonetti – di insegnare ai bambini ipovedenti a sfruttare al massimo le proprie capacità visive – di per sé molto ridotte – dandogli quegli strumenti necessari a raggiungere una propria autonomia e a relazionarsi con il mondo esterno. È un attività che va oltre l’aspetto clinico e che ha anche l’obiettivo di creare un ponte con la società e l’ambiente quotidiano in cui vivono questi bambini, primo fra tutti, dopo la famiglia, la scuola».
E proprio dall’ambiente scolastico giunge un’inaspettata conferma che già questo ponte sta nascendo.
«Due insegnanti – ci racconta il Buzzonetti – sono venute a farci visita, spinte dai racconti entusiasti dei genitori di un loro alunno, ipovedente, che da qualche tempo è nostro paziente. Le maestre ci hanno chiesto cosa potessero fare loro a scuola per aiutare il bambino nel suo percorso di riabilitazione visiva, offrendoci quindi una forma di collaborazione a distanza. Io credo che questo episodio dimostri che quello che facciamo qui sta avendo un peso non solo nella vita dei bambini che stiamo aiutando ma anche sull’ambiente sociale in cui vivono e questo ci è di stimolo a continuare su questa strada».
Santa Marinella non è l’unica struttura in Italia che ha sviluppato questo programma di Riabilitazione Visiva ma al momento è il solo Ospedale ad adattarlo alle cure pediatriche.
Diverse le professionalità coinvolte: non solo oculisti e ortottisti, ma anche neuro-riabilitatori e psicologi, proprio perché lo scopo del programma è di “prendere per mano” – a volte letteralmente - il bambino, insieme a tutto il nucleo familiare, insegnando loro a superare le difficoltà pratiche e di relazione legate all’handicap visivo.